“Non ha l’adesivo giallo e nero”: novità posto di blocco, se non lo metti sei rovinato |

Posto di blocco

Posto di blocco - mobilitasostenibile.it

L’adesivo giallo e nero diventa obbligatorio: ignorare l’obbligo costa una sanzione fino a 344 euro e il ritiro del libretto di circolazione.

Avere un veicolo oggi significa convivere con il bello e il cattivo tempo. Ci sono i lati positivi quando si è in regola, i punti sulla patente non scendono (anzi possono salire) e le assicurazioni premiano chi non ha incidenti. Ma ci sono anche dettagli che non riguardano il nostro comportamento alla guida, bensì la normativa, e che possono farci cadere nell’errore senza nemmeno rendercene conto.

È il caso degli obblighi relativi alle modifiche del veicolo da annotare sulla carta di circolazione o degli adesivi come la ‘P’ per i neopatentati. Dettagli che possono sembrare puramente burocratici, ma che per la legge hanno un impatto concreto. E quello di cui stiamo per parlare è ancora più subdolo: molti adottano questo atteggiamento senza sapere che per farlo serve il citato adesivo giallo e nero.

L’obbligo dell’adesivo auto

Il paradosso è che questo obbligo riguarda una situazione molto comune: il trasporto delle biciclette con portabici posteriori. Quando il carico copre in parte o del tutto la targa originale, serve applicare quella ripetitrice gialla con numeri neri. Un dettaglio che sembra banale, ma che la maggior parte degli automobilisti ignora. E così la sorpresa arriva al primo posto di blocco: gli agenti fermano il veicolo e scatta la sanzione, che può arrivare a 344 euro, oltre al ritiro della carta di circolazione.

Il risultato è che ci si trova con una spesa imprevista e con l’auto inutilizzabile fino a regolarizzazione. In realtà, questo obbligo andrebbe visto come una garanzia per tutti: una targa sempre visibile è una questione di sicurezza e tracciabilità, utile non solo alle forze dell’ordine, ma anche in caso di incidenti o sinistri stradali. Il problema è che manca ancora una vera cultura della regolarità. Si tende a improvvisare, a pensare che “non capiterà a me”, finché la multa non arriva. Ma allora come mettersi in regola?

Targa ripetitrice
Targa ripetitrice – mobilitasostenibile.it

Come ottenere la targa ripetitrice

Il procedimento è semplice. La targa ripetitrice gialla con numeri neri si richiede alla Motorizzazione Civile, presentando la documentazione del veicolo e pagando l’imposta prevista (circa 40 euro). La targa deve riportare lo stesso numero di quella dell’auto e va fissata in modo stabile e ben visibile sul portabici o sul rimorchio.

Una volta ottenuta, non serve rinnovarla a ogni utilizzo: rimane valida finché resta leggibile e in buone condizioni. È quindi un piccolo investimento che mette al riparo da multe pesanti e consente di circolare tranquilli anche in caso di controlli. Considerando i rischi, conviene sempre mettersi in regola: molto meglio una spesa minima una volta sola che un salasso improvviso al primo posto di blocco.