“Non mi ha chiesto se ho un avvocato”: annullate tutte le sanzioni per alcool alla guida | Questa è la frase magica per andarsene al posto di blocco

Opporsi all'alcol test - mobilitasostenibile.it
Una semplice dimenticanza delle forze dell’ordine durante un posto di blocco dà il diritto al conducente di rifiutare l’alcol test.
Mettersi alla guida dopo aver bevuto, oggi, può costare molto caro. Le ultime modifiche al Codice della Strada non lasciano scampo: oltre a sanzioni economiche sempre più severe e alla sospensione immediata della patente, da quest’anno arriva una novità molto concreta, ovvero l’obbligo dell’alcolock. Si tratta del dispositivo che impedisce fisicamente all’auto di partire se rileva un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro. Una misura drastica, sì, ma pensata per evitare conseguenze ben peggiori.
Eppure, persino davanti a regole così rigide, esiste una tutela che potrebbe far saltare multe e provvedimenti, permettendo al conducente di non sottoporsi all’alcoltest semplicemente avvalendosi di un suo diritto.
“Non mi hanno avvisato”: la frase che può annullare le sanzioni
Tuttavia, accanto a regole sempre più rigide, il Codice offre anche una tutela non secondaria. Infatti, prima di eseguire l’alcoltest, le forze dell’ordine devono informare chiaramente il conducente della possibilità di farsi assistere da un avvocato durante l’accertamento. Questa norma non è una formalità burocratica, ma una vera e propria garanzia di difesa: trattandosi di un test urgente e irripetibile, che potrebbe determinare un procedimento penale, la presenza o quantomeno la consapevolezza di poter avere un difensore diventa un diritto.
Ecco perché una semplice dimenticanza da parte degli agenti potrebbe invalidare l’intera procedura, con conseguente annullamento di tutte le sanzioni successive. Insomma, pronunciare la frase: “Non mi hanno avvisato del mio diritto a chiamare un avvocato” potrebbe, in alcuni casi, essere sufficiente. Ma attenzione, non vale sempre.

il caso della ragazza neopatentata
Vista la delicatezza del contesto, proprio su questo punto la Cassazione ha recentemente chiarito un dettaglio importante. Una ragazza neopatentata, coinvolta in un incidente stradale, si era rifiutata di sottoporsi all’alcoltest proprio perché non era stata informata del suo diritto di chiamare un avvocato, previsto dall’articolo 114 delle disposizioni di attuazione del Codice di Procedura Penale. Il Tribunale aveva inizialmente accolto la sua difesa, annullando le sanzioni proprio in virtù dell’omissione dell’avviso.
Tuttavia, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 47324 del 4 dicembre 2023, ha ribaltato completamente la situazione. Perché? Perché, nel caso del rifiuto netto dell’alcoltest, il reato previsto dall’articolo 186 comma 7 del Codice della Strada (D.Lgs. 285/1992) scatta immediatamente nel momento stesso in cui ci si rifiuta. A quel punto, dunque, la garanzia di chiamare un avvocato non è più applicabile, poiché il test non viene materialmente effettuato.
Ma attenzione, non è l’unico motivo per cui la frase magica potrebbe perdere efficacia. Se l’avviso viene regolarmente dato, ma non viene annotato esplicitamente nel verbale, ciò non comporta automaticamente la nullità della procedura. Inoltre, l’omissione dell’avviso potrebbe essere sanata se il conducente è assistito in altro modo da un difensore, oppure se la persona è già pienamente consapevole dei suoi diritti e decide comunque di procedere senza assistenza.
Insomma, la famosa frase magica funziona soltanto se si collabora. In caso contrario, i diritti passano rapidamente in secondo piano, e restano soltanto le sanzioni.