“Non potete fermarmi, devo andare in bagno”: addio posti di blocco, da ora scappi e sei salvo | L’ha detto la Cassazione

Controllo posto di blocco- foto di Kindel Media da Pexels- MobilitàSostenibile.it
Alcune urgenze fisiologiche possono costituire una valida motivazione per sfuggire ai controlli stradali: ecco cosa dice la sentenza della Cassazione che fa discutere.
Può sembrare surreale, ma è tutto vero: se lo stimolo fisiologico è urgente, ignorare un posto di blocco non costituisce reato ed è possibile dimostrarlo.
A stabilirlo è stato il giudice di pace di Treviso, Valerio Chiozzi, che ha accolto il ricorso di un professionista accusato di essersi sottratto all’alt dei Carabinieri.
Il protagonista del caso è un notaio trevigiano, che era stato fermato nel luglio 2010 dopo aver sorpassato in modo vietato un’auto dei militari lungo il Terraglio, proprio all’altezza dell’incrocio per Sambughé.
Il conducente ha ignorato il segnale di stop e ha proseguito fino a raggiungere un bar adducendo la motivazione di dover andare assolutamente in bagno. Sulla questione è intervenuta la giustizia.
Sfuggire ad un controllo stradale è lecito: l’urgenza fisiologica batte lo stop
La sentenza della Corte di Cassazione si fonda su un principio giuridico ben preciso. L’articolo 54 del Codice Penale, infatti, riconosce lo stato di necessità come una valida motivazione. Si tratta di una condizione nella quale una persona, per salvaguardare un proprio diritto fondamentale può violare una norma senza incorrere in sanzioni penali o amministrative. In questo caso il diritto che tutela è quello alla propria salute.
Per dimostrare la validità della posizione assunta il notaio trevigiano ha prodotto in aula certificati medici che attestavano problematiche urinarie e un bisogno fisiologico incontrollabile. Di fronte a questa documentazione, il giudice ha ritenuto che la sua condotta fosse giustificabile. Non è stato ravvisato un atteggiamento elusivo dei controlli, ma è stato riconosciuto uno stato di bisogno del corpo umano. La sanzione che era stata assegnata all’uomo è stata, dunque, cancellata.

In quali casi si può evitare un posto di blocco e cosa bisogna dimostrare
Ci sono altre situazioni, oltre alle urgenze fisiologiche, in cui può essere invocato lo stato di necessità. Si tratta di tutti quei casi in cui sia presente un pericolo attuale e concreto per l’integrità fisica o la vita. Ad esempio, chi fugge da un posto di blocco per portare in ospedale una persona in gravi condizioni può ottenere l’assoluzione se dimostra la necessità dell’azione.
Bisogna ricordarsi, però, che la valutazione della vicenda spetta sempre al giudice. L’organo preposto, infatti, è chiamato a stabilire se l’urgenza sia tale da giustificare l’infrazione commessa. Nel caso di Treviso è stata la documentazione medica a fare la differenza e a dimostrare la buona fede dell’interessato.