Nuovo bollo auto approvato: altri 52€ all’anno da saldare | Costretta tutta la popolazione al pagamento

Matteo Salvini - mobilitasostenibile.it
Un nuovo bollo sta per fare capolino nelle tasche già in bilico degli automobilisti italiani: a breve lo pagheremo tutti.
I costi legati all’auto sembrano moltiplicarsi da un giorno all’altro: carburante che non scende mai davvero, bollo puntuale come un orologio svizzero, assicurazioni in crescita, manutenzione sempre più specialistica. Eppure, non è finita.
Nel pieno delle promesse su una mobilità più sostenibile e accessibile, emerge un’ipotesi curiosa che riguarda proprio chi possiede un’auto. Non si parla di rincari evidenti, ma di cifre che – messe in prospettiva – potrebbero rientrare tra quelle ‘piccole’ nuove voci di spesa da tenere d’occhio nei prossimi anni.
Perché mentre si immagina un futuro in cui l’Italia sarà al 100% alimentata da fonti rinnovabili, con energia più economica per tutti, qualcuno già ragiona su come accompagnare questa transizione. E come spesso accade, si parte dalle tasche di chi utilizza un’auto ogni giorno.
il bollo auto del futuro (che si aggiunge a quello vecchio)
Un recente studio dell’Università La Sapienza mostra un futuro possibile in cui il nostro Paese sarà alimentato al 100% da fonti rinnovabili. E non solo: si prevede che, una volta completata la transizione, il costo dell’energia elettrica possa scendere e stabilizzarsi attorno ai 52 €/MWh, una cifra nettamente più bassa rispetto agli oltre 100 €/MWh attuali.
Ma per arrivarci serviranno investimenti enormi, soprattutto in infrastrutture, batterie e sistemi di ricarica.
Ed è proprio in questo scenario che qualcuno comincia a chiedersi se, in futuro, non possa emergere una sorta di contributo fisso da associare a ogni veicolo circolante (che peraltro, ad oggi l’elettrico non paga nemmeno il bollo in diverse regioni, almeno non i primi anni.
Una nuova quota che, in prospettiva, potrebbe servire a sostenere i costi della rete elettrica del futuro e accelerare quella transizione che, almeno sulla carta, promette energia pulita e conveniente per tutti.
Ma non tutti sono d’accordo. Il primo tra tutti è proprio colui che le strade le dirige, o meglio, le leggi su di esse.

Salvini contrario: “Non possiamo costringere tutti a cambiare auto”
Mentre lo studio evidenzia il potenziale tecnico ed economico della decarbonizzazione, sul piano politico il dibattito è acceso. Matteo Salvini ha ribadito più volte la sua contrarietà a una transizione forzata, che imponga agli italiani di rottamare l’auto attuale per comprarne una elettrica.
Secondo il Ministro dei Trasporti, la sostenibilità deve camminare insieme alla libertà di scelta, e ogni passo deve essere sostenibile non solo per l’ambiente, ma anche per il portafoglio. In questo senso, un eventuale contributo fisso all’anno rischia di diventare un onere aggiuntivo per chi non è ancora pronto al cambiamento, o non ha alternative.
Il progetto della Sapienza, d’altro canto, non è una legge, ma una visione anche alquanto positiva. Ma se dovesse diventare realtà, è bene non fermarsi all’apparenza e capire se il Governo è davvero disposto a finanziare, senza che a rimetterci siano nuovamente le tasche degli automobilisti.