Nuovo dispositivo obbligatorio in tutte le auto: o lo montate o non potete circolare | Costa migliaia di euro e dovete pagarlo tutto voi

Il nuovo dispositivo auto obbligatorio - mobilitasostenibile.it
Quest’estate i veicoli dovranno avere questo dispositivo per risultare a norma con i nuovi standard di sicurezza europei.
Non si tratta di un semplice accessorio, ma di un obbligo vero e proprio. Da luglio, tutte le auto nuove dovranno montarlo, altrimenti niente circolazione. Parliamo di un dispositivo elettronico pensato per ridurre gli incidenti stradali. Ma la questione è più complessa, soprattutto per chi paga il conto – cioè noi.
Non ci sono incentivi, né eccezioni, e se si vuole circolare, bisogna averlo. Punto. Si tratta di una tecnologia che nasce con tutte le buone intenzioni, ma che inizia già a far discutere. Perché non è solo una questione di sicurezza, ma anche – e forse soprattutto – di costi, autonomia alla guida e nuove forme di controllo.
Cos’è il nuovo dispositivo auto e perché diventa obbligatorio
ISA sta per ‘Intelligent Speed Assistance’. Il sistema incrocia i dati di GPS e telecamere per rilevare i limiti di velocità e avvisa il conducente con suoni, vibrazioni o segnali visivi quando li supera.
Non frena l’auto, ma diventa un promemoria costante. Si può disattivare, ma solo fino allo spegnimento del motore. Alla prossima accensione, rieccolo lì. Bruxelles lo considera un passo avanti per ridurre gli incidenti – in Italia, l’eccesso di velocità è all’origine di oltre 20.000 sinistri l’anno. Ma i dubbi restano: funzionerà bene anche dove la segnaletica è danneggiata o assente? E quanto sarà tollerato da chi guida, se diventa solo un altro fastidio?
Il sistema è già attivo nel Regno Unito dal 2023. I primi test dicono che funziona, ma evidenziano anche limiti concreti. Intanto, l’Europa tira dritto verso un modello di mobilità dove l’errore umano va ridotto a zero, anche se questo significa aumentare la complessità – e il prezzo – delle auto.
Dal 7 luglio 2024, sarà infatti obbligatorio su tutte le auto di nuova immatricolazione nell’Unione Europea. Saranno dunque le case produttrici ad installarlo sui nuovi veicoli, non chi possiede l’auto. Ed è qui che si arriva al succo del discorso: sebbene non sarà si tratta di una spesa diretta, quanto ci costa realmente questo dispositivo?

Sicurezza o sorveglianza? Il bilancio tra costi e benefici
Oltre all’aspetto tecnico, c’è quello economico. L’ISA non è gratis: fa salire i costi di produzione, che poi ricadono sul prezzo finale. Nessuna agevolazione, nessun bonus: il cittadino paga, tutto.
In un momento in cui ogni spesa pesa – tra inflazione, carburanti e assicurazioni – il nuovo obbligo rischia di essere vissuto più come imposizione che come protezione.
Certo, evitare una multa o un incidente grazie a un avviso può essere utile. Ma intanto, chi perde davvero qualcosa sono i Comuni: meno multe significa meno entrate da autovelox. E qui il cerchio si chiude.