“Ora chiamiamo il medico”: UFFICIALE POSTO DI BLOCCO, scatta la visita sul momento | Se non la passi torni a casa a piedi

Grandissime novità per gli automobilisti

UFFICIALE Posto di blocco - MobilitàSostenibile.it (Foto X)

UFFICIALE Posto di blocco, scatta la visita sul momento nei confronti dell’automobilista: “Ora chiamiamo il medico”

Se pensate che una scena del genere possa vederci solamente nei film o nelle serie tv vi sbagliate completamente di grosso. No, non si tratta affatto di una esagerazione nata sui social network. Quello che stiamo per raccontarvi potrebbe essere accaduto realmente a qualcuno di voi.

Protagonisti le forze dell’ordine, quelle impegnate con i posti di blocco che si verificano in ogni parte della città, con i loro controlli di routine. Fino a quando uno di loro non pronuncia la frase: “Ora chiamiamo il medico”. Il conducente, d’altro canto, rimane decisamente spiazzato.

Non potrebbe essere altrimenti visto che, oltre a non aver avuto neanche il tempo di capire il perché di tutto questo, non sa a cosa potrebbe andare incontro. No, non è affatto una eccezione. In alcune parti d’Italia stanno spuntando segnalazioni di controlli stradali molto più approfonditi. Non basta più l’etilometro.

In alcune situazioni specifiche le forze dell’ordine possono decidere di far intervenire il medico sul posto. Se così dovesse essere le notizie non possono essere positive visto che il rischio di una possibile patente ritirata è decisamente molto alto. Il rischio di tornare a casa a piedi (nel vero senso della parola) è possibile eccome. Svelato il motivo di tutto questo.

UFFICIALE Posto di blocco, cosa sta succedendo: tutto quello che serve sapere

Il motivo di tutto questo è molto semplice: le autorità stanno applicando una parte del Codice della Strada che esiste da molto tempo. Anche se, a dire il vero, non tutti la conoscono. Non esistono solamente i classici test per l’alcol o le droghe, le forze dell’ordine possono richiedere, appunto, una valutazione immediata dello stato psicofisico del conducente. Anche con la presenza di un medico sul posto.

Morale della favola: non si controlla se il conducente della vettura ha bevuto o assunto sostanze, ma soprattutto capire se in quel momento è in grado di guidare oppure no. Segno del fatto che anche la stanchezza eccessiva, uno stato confusionale e molto altro possono far scattare l’allarme. Ovviamente è a discrezione dell’agente decidere se è il caso di far intervenire un medico oppure no.

Una regola del CDS che non tutti conoscono
Non solo test per alcol o droga – MobilitàSostenibile.it (Pexels Foto)

Una regola del Codice della Strada che non tutti conoscono…

Il medico, una volta raggiunto il posto, può eseguire una serie di controlli: osservazione degli occhi, risposte a stimoli, test di coordinazione, valutazione dello stato di coscienza, Se necessario anche prelievi. Nel caso in cui l’automobilista non dovesse superare questo tipo di valutazione allora non potrà guidare. Nella maggior parte dei casi la patente viene sospesa in caso di ulteriori accertamenti.

Una misura drastica ma necessaria. Con un solo obiettivo: quello di prevenire incidenti stradali (spesso mortali). Uno strumento in più per le forze dell’ordine che, in questo modo, possono evitare tragedie.