Pneumatici: la salvezza del portafogli | Controlla la pressione ogni mese e risparmi fino al 10%: molti non lo sanno
Multe pneumatici- Foto di Mike Bird da Pexels-MobilitàSostenibile.it
La pressione delle gomme non si vede, non fa rumore e spesso non dà segnali chiari, eppure da quei numeri nascosti sul manometro può dipendere fino al 10 % dei consumi, oltre a una buona fetta della sicurezza su strada.
Quando si parla di manutenzione dell’auto, si pensa subito al tagliando, all’olio motore o ai freni. I pneumatici, invece, vengono dati per scontati: se l’auto si muove e non c’è nessuna spia accesa sul cruscotto, si tende a pensare che vada tutto bene. In realtà, la pressione delle gomme può scendere lentamente settimana dopo settimana, senza che il guidatore se ne accorga, trasformando le ruote in una sorta di pneumatici “invisibili” dal punto di vista dell’attenzione.
Questa distrazione si paga due volte. Da un lato, con un aumento dei consumi di carburante che, secondo gli esperti, può arrivare a diversi punti percentuali quando si viaggia con gomme sgonfie. Dall’altro, con un comportamento meno prevedibile dell’auto in frenata, in curva o sul bagnato. Eppure basterebbe un semplice controllo della pressione una volta al mese per ridurre sprechi, rischi e brutte sorprese al distributore.
Perché la pressione cala senza farsi notare
Anche in assenza di forature, la pressione dei pneumatici tende a diminuire nel tempo. Una piccola perdita d’aria è fisiologica, soprattutto se le gomme sono montate da qualche stagione o se l’auto affronta spesso sbalzi di temperatura. In inverno, ad esempio, il freddo può far scendere ulteriormente il valore indicato dal libretto d’uso, mentre d’estate i lunghi viaggi a pieno carico mettono sotto stress la carcassa del pneumatico. Il risultato è che molti automobilisti viaggiano con gomme sotto-gonfie senza nemmeno immaginarlo.
In più, il sistema di monitoraggio della pressione, quando presente, non sempre interviene per tempo: spesso la spia si accende solo quando la pressione è già scesa parecchio rispetto al valore ideale. Questo alimenta la falsa sicurezza di chi si affida solo alle spie sul cruscotto. In realtà, il controllo con un manometro affidabile, presso il gommista o alla colonnina del self-service, resta il modo più semplice per mantenere la pressione corretta indicata dal costruttore, riportata sul libretto o sull’etichetta sul montante della porta.

Un piccolo gesto mensile che vale soldi e sicurezza
Il collegamento tra pressione e portafoglio è più diretto di quanto si pensi. Gomme troppo sgonfie aumentano la resistenza al rotolamento: il motore deve fare più fatica per muovere l’auto e questo si traduce in più carburante bruciato ad ogni chilometro. Secondo le stime del settore, riportare i pneumatici alla pressione corretta può significare consumi ridotti fino a circa il 10 % in meno nelle situazioni più sfavorevoli, una differenza che nel corso dell’anno può valere decine di euro risparmiati solo con un controllo periodico di pochi minuti.
Non si tratta però solo di soldi. Una pressione adeguata ottimizza l’impronta del battistrada sull’asfalto, migliorando l’aderenza in frenata, la stabilità in curva e la capacità di evacuare l’acqua in caso di pioggia. Al contrario, con pneumatici troppo sgonfi l’auto tende a “galleggiare” di più sul bagnato e ad allungare gli spazi di arresto, mentre con gomme troppo gonfie si riduce l’area di contatto e aumenta l’usura al centro del battistrada. Un controllo mensile della pressione, soprattutto prima dei viaggi più lunghi o a pieno carico, diventa così un’abitudine concreta e facile per trasformare questi pneumatici invisibili in un alleato silenzioso di sicurezza ed efficienza, senza dover cambiare auto né rivoluzionare le proprie abitudini di guida.
