Porsche Italia: sostenibilità, efficienza energetica e innovazione nel magazzino di Rovigo

Porsche Italia rafforza il suo impegno concreto verso la sostenibilità in tutti gli ambiti aziendali. Con il progetto di ottimizzazione energetica del magazzino ricambi a Rovigo, Porsche compie un passo significativo verso la riduzione delle emissioni di carbonio nei propri siti. Questa struttura, ubicata a Costa di Rovigo (RO), è fondamentale per fornire supporto ai Centri Porsche e ai Centri Assistenza Porsche in tutta Italia, gestendo una vasta gamma di prodotti che includono ricambi per vetture moderne, Classic e Motorsport, oltre a prodotti lifestyle e accessori Tequipment per auto Porsche.

Dal 2020, Porsche Italia ha ampliato il proprio magazzino a Rovigo, raddoppiandone la superficie a 5.200 m2 con un investimento di circa 3 milioni di euro. Parallelamente, sono state adottate misure per ottimizzare l’uso delle risorse energetiche, riducendo le emissioni di CO2 a quasi zero, con un risparmio annuale di circa 89 tonnellate. Il magazzino ha eliminato l’uso di combustibili fossili, sostituendo l’impianto caldaia a metano con chiller ad alto rendimento e potenziando un impianto fotovoltaico che copre il 60% del fabbisogno. L’energia verde è integrata con un accordo di acquisto di energia certificata da fonti rinnovabili. Un sistema di controllo del condizionamento da remoto contribuisce ulteriormente al risparmio energetico.

Questi interventi rispondono alla “Strategia 2030” di Porsche, con un forte impegno per la sostenibilità. La formazione è prioritaria, con investimenti nelle competenze tecniche necessarie per la mobilità elettrica. Porsche Italia offre corsi di aggiornamento, come il Porsche People Excellence Center, focalizzato sulla riparazione delle batterie ad alto voltaggio. Nel magazzino di Rovigo, è stato implementato un sistema di stoccaggio sicuro per le batterie ad alta tensione di Taycan, garantendo condizioni ideali di conservazione.

Strategia 2030 di Porsche

Porsche pianifica di elettrificare gradualmente la sua gamma di auto, puntando a far sì che i veicoli elettrici costituiscano l’80% delle vendite entro il 2030.

L’obiettivo è mantenere l’iconica Porsche 911 come unico modello a motore a combustione interna. Questo piano riflette gli investimenti della casa automobilistica in e-fuel e la sua spinta affinché l’UE consenta la vendita di veicoli alimentati a carburanti sintetici anche dopo il 2035.

Oltre la Taycan, nata elettrica, Porsche renderà elettrico prima il SUV compatto Macan (che arriverà nel 2024, affiancando l’attuale versione termica), seguito dalla sportiva 718 e poi dalla popolare Cayenne, mantenendo la 911, che ha rappresentato il 13% delle vendite nel 2022, come eccezione.

Anche Ferrari, come Porsche, spinge in UE per gli e-fuel ma dichiara comunque che l’80% dei suoi modelli sarà elettrico o ibrido entro il 2030.

La strategia ambientale di Porsche non è una risposta alle tendenze culturali degli ultimi dieci anni, ma è iniziata fin dai primi anni del nuovo millennio. Quando nel 1999 si scelse di utilizzare un vecchio sito di prova militare vicino a Lipsia per ospitare una nuova fabbrica per la produzione della Cayenne. L’azienda si diede tre anni per la costruzione, prendendo circa la metà della struttura come “area di compensazione ecologica” per aiutare a bilanciare l’impatto ambientale della fabbrica, un concetto innovativo all’epoca.

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