Posto di blocco, dal 1 agosto ci vuole il cqc oltre al libretto: lo chiedono a tutti | Corri a procurartelo

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Controlli più severi in strada: cresce il numero di sanzioni per chi guida senza il documento professionale richiesto.
Con l’arrivo dell’agosto 2025, molti automobilisti stanno già notando un irrigidimento nei controlli stradali da parte delle forze dell’ordine.
Durante il controllo ai posti di blocco, non vengono più richiesti soltanto patente di guida e libretto di circolazione. Entra in gioco un documento aggiuntivo, la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC).
Si tratta di una certificazione professionale la cui esibizione è ora richiesta sempre più spesso. Deve essere esibita soprattutto nei casi in cui il mezzo viene utilizzato per trasporto di merci o persone. Si richiede anche quando si tratta di veicoli aziendali.
La misura, che recepisce una direttiva europea, non è nuova in senso stretto, ma fino a poco tempo fa non veniva sistematicamente controllata. Ora, invece, sono numerosi i casi segnalati di conducenti fermati e sanzionati proprio per l’assenza della CQC, spesso perché ignari dell’obbligo o convinti che bastasse la semplice patente.
Cos’è la Carta di Qualificazione del Conducente e a cosa serve
La Carta di Qualificazione del Conducente è un documento rilasciato dopo un corso di formazione specifico, della durata di 280 ore per il rilascio iniziale o 35 ore per i rinnovi. Ha validità di cinque anni e certifica che chi guida un veicolo per lavoro ha ricevuto una formazione adeguata per farlo in sicurezza.
È obbligatoria per i titolari di patenti C1, C, CE (per trasporto di merci) e D1, D, DE (per trasporto persone) nel momento in cui il veicolo è utilizzato per attività professionali. In assenza di questo titolo, il conducente risulta non idoneo a guidare per fini lavorativi. L’autista rischia pesanti sanzioni, anche in caso di trasporti occasionali o svolti all’interno di contesti aziendali.

Cosa rischia chi non esibisce la CQC ai posti di blocco
Secondo quanto previsto dall’articolo 116 del Codice della Strada, la mancanza della CQC può costare una multa che parte da 408 euro e arriva fino a 1.634 euro. L’importo varia a seconda della gravità della violazione. Ma a essere coinvolto non è solo l’autista. Anche l’azienda proprietaria del mezzo rischia una sanzione da 397 a 1.592 euro, oltre al fermo amministrativo del veicolo fino a novanta giorni.
La responsabilità ricade quindi su entrambe le parti: chi guida e chi mette a disposizione il veicolo per fini professionali. L’obiettivo della norma è chiaro. Si intende garantire che il trasporto su strada venga effettuato solo da conducenti qualificati, per motivi di sicurezza pubblica e per garantire l’incolumità di tutti gli utenti della strada.