Già da qualche anno le grandi case automobilistiche stanno lanciando nuovi modelli ibridi e elettrici sempre più all’avanguardia. Nel mondo la domanda sembra rispondere bene al trend, con un aumento delle vendite costante.
In italia, stando ai dati dell’ultima edizione del Conto nazionale dei trasporti, recentemente pubblicato dal ministero delle Infrastrutture, Trento vanta in Italia il più alto numero di auto elettriche a batteria e auto ibride (leggi: Auto ibride 2018 in commercio: prezzi, consumi e caratteristiche) in rapporto agli abitanti: 14,2 ogni 1.000 residenti, seguita da Bolzano con un valore uguale a 9, Aosta con 4,3, Milano 4,2 e Bologna 3,8.
Dal settembre del 2017 sono oltre 20 i milioni di euro stanziati dalla Provincia autonoma di Trento in 5 anni per promuovere azioni rivolte ai privati, alle aziende e agli enti locali. Si tratta di agevolazioni per l’acquisto di autoveicoli elettrici ed ibridi plug-in per i cittadini (l’incentivo varia da 4.000 euro a 6.000 euro, a seconda che si tratti di autoveicoli ibridi plug-in con almeno 5 kWh di batteria o autoveicoli elettrici), incentivi per l’installazione di colonnine per la ricarica per privati e aziende (il contributo è del 60% della spesa, con un massimo di 1.500 euro per l’acquisto di colonnine di ricarica per veicoli elettrici o ibridi plug in, nel limite di 5 stazioni per ciascun richiedente, e di 500 euro per l’acquisto di stazioni di ricarica per e-bike, dotate di multipresa tipo SCHUKO, nel limite di 1 stazione per ciascuna azienda richiedente), e contributi per le aziende su progetti che incentivano i percorsi casa-lavoro con e-bike (viene finanziato l’acquisto di almeno una e-bike da assegnare in uso ai propri dipendenti a condizione che i medesimi le utilizzino negli spostamenti casa-lavoro e compartecipino alla spesa).
Come abbiamo visto, la mobilità sostenibile in Trentino non passa solo attraverso l’auto elettrica. La Regione è da sempre molta attenta alla promozione di un turismo sostenibile contraddistinto da percorsi naturalistici e cibo a KM0.
Questi siti corrispondono a malghe o rifugi allacciati alla rete elettrica; sono sia di proprietà pubblica che privata che forniscono la corrente elettrica consumata per le ricariche, secondo una apposita convenzione.
Per ogni bacheca è stata prevista la presenza di sei vani dotati di un sistema di chiusura a chiave che deve essere richiesta al gestore del locale. Questo permette all’utente di collegare il proprio caricabatteria alla presa di corrente fornita e di allontanarsi durante la fase di carica utilizzando in libertà il proprio tempo di attesa.
Appositi pannelli, collocati presso le nuove stazioni di ricarica, riportano le istruzioni per l’utilizzo e la mappa delle posizioni delle diverse stazioni sul territorio.
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