Raccomandate 569 nelle cassette di tutta Italia: stanno chiedendo i vecchi bolli auto | Se te la lasciano non aprirla assolutamente

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Il codice 569 delle raccomandate segnala una lettera temuta che spesso nasconde richieste di pagamento arretrate: ecco cosa viene notificato.

Molti cittadini italiani hanno trovato nella cassetta della posta un avviso di giacenza con un dettaglio particolare: il codice della raccomandata inizia con 569.

Non si tratta di un semplice foglio informativo, ma di un atto che, nella maggior parte dei casi, arriva dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Il codice è distintivo delle cosiddette raccomandate RKE, utilizzate per inviare comunicazioni ufficiali e urgenti, con valore legale, a un gran numero di destinatari.

Questo tipo di posta viene impiegato soprattutto per avvisare di tributi non pagati, come bollo auto, Imu o ticket sanitari.

Raccomandata RKE 569: cosa indica questo codice e cosa bisogna fare

Bisogna sapere come riconoscere le raccomandate importanti e bisogna sapere cosa fare è importante per evitare problemi più gravi: ignorare l’avviso non ferma la procedura di riscossione e può far peggiorare la situazione. La sigla RKE, in particolare, indica una raccomandata con avviso di ricevimento, inviata in modo massivo da enti pubblici o società di riscossione per certificare la consegna di atti ufficiali.
Il codice numerico presente sull’avviso di giacenza serve a identificare il tipo di spedizione. Quando le prime tre cifre sono 569, la probabilità che si tratti di una richiesta di pagamento dell’Agenzia delle Entrate Riscossione è molto alta.

Di solito si tratta di tributi non versati, dimenticati o contestati, come il bollo auto, che può essere stato saltato anche in passato. Una volta spedita, la raccomandata viene tenuta in giacenza per 30 giorni nell’ufficio postale di riferimento. Questo è il periodo entro il quale il destinatario può ritirarla.

Raccomandata-Agenzia-delle-Entrate-Foto-di-Michael-Burrows-da-Pexels-MobilitàSostenibile
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Come e quado ritirare la raccomandata caratterizzata dal codice 569

Molte persone credono che non ritirare la raccomandata significhi evitare di doverla affrontare, ma la legge non funziona così. Se entro 30 giorni non si va a ritirare l’atto, la notifica si considera comunque effettuata per compiuta giacenza. Questo significa che il mittente ha la prova legale di aver inviato e notificato il documento, anche senza la firma del destinatario. A quel punto può avviare le azioni di recupero del debito, che possono includere solleciti, pignoramenti o altre procedure legali.

Non ritirare la raccomandata, quindi, può far perdere i tempi utili per contestare la richiesta o per chiedere una rateizzazione dell’importo dovuto. La scelta migliore resta sempre quella di verificare subito di cosa si tratta e agire tempestivamente, piuttosto che lasciare correre nella speranza che il problema scompaia da solo.