Salutiamo allegramente il bollo auto per sempre: la legge ci permette l’esenzione nascosta | Basta inserire la targa sul sito e il gioco è fatto

Illustrazione di un batti carne con scritto "bollo" che schiaccia un'auto di carta

Addio bollo auto - mobilitasostenibile.it

Nel 2025 è possibile dire addio al bollo auto semplicemente avvalendosi di ciò che prevede la legge: ecco come abbandonare la tassa.

Il bollo auto, ormai, rappresenta una delle voci più antipatiche per chi possiede un veicolo. Una tassa che arriva puntuale, che non guarda in faccia all’utilizzo reale della macchina né alla disponibilità economica di chi deve pagarla. In media, ogni anno, parliamo di diverse centinaia di euro che se ne vanno senza possibilità di replica.

Eppure c’è chi, quel bollo non lo paga e passa tutto in sordina. Sì perché la legge è chiara, ma ci sono tante casistiche che vengono spesso sottovalutate o mal interpretate.

In queste occasioni non si paga il bollo auto e, per legge, è tutto regolare. La cosa interessante è che difficilmente viene raccontata questa realtà, ma è più comune di quanto si immagini. Solo che se ne viene a conoscenza per passaparola. Ovviamente, qui gioca tutto sulla buona fede e del buon senso.

Quando si ha diritto all’esenzione del bollo auto

Per capire di cosa stiamo parlando, è bene fare subito un esempio. Uno dei casi più comuni è quello della figlia non convivente che utilizza l’auto intestata al padre con 104 (figlia, ma può essere qualsiasi parente e non necessariamente caregiver). Ricordiamo che con la legge 104 si ha diritto all’esenzione del bollo auto.

Nella vita quotidiana capita spesso che un familiare, pur vivendo altrove, sia quello che accompagna il genitore per visite, terapie, spesa o necessità quotidiane.

In questi casi, la legge non vieta l’uso del veicolo da parte del familiare non convivente, purché il mezzo resti destinato in modo prevalente alle esigenze della persona con disabilità. Se il padre con 104 ha intestata l’auto e la utilizza per le sue necessità, non c’è problema se la figlia la guida per accompagnarlo o per gestire commissioni per lui.

Attenzione però: se l’utilizzo da parte della figlia non convivente diventa continuativo e personale – quindi per motivi propri e non legati all’assistenza – si rischia di compromettere la legittimità dell’esenzione. Va detto che, per legge, la figlia può comunque guidarla e questo non significa che il reale intestatario non ne faccia ancora un uso prevalente.

Inoltre, se questo uso personale supera i 30 giorni consecutivi, la legge prevede l’obbligo di annotare l’utilizzatore abituale sul libretto. È un passaggio formale che potrebbe però far emergere un uso non più coerente con i benefici della 104. Difficile che avvengano controlli specifici, ma resta buona norma agire sempre con buon senso.

Macchina giocattolo, banconote euro e monete
Esenzione bollo auto – mobilitasostenibile.it

Come richiedere l’esenzione dal bollo auto

Per ottenere l’esenzione serve una procedura precisa. Se il veicolo è intestato alla persona con 104, è questa che presenta la domanda, indicando la targa. La richiesta va inviata all’ente competente, allegando il certificato di disabilità, la carta di circolazione, un documento d’identità e il codice fiscale.

Se invece l’auto è intestata a un familiare (possibile solo se il disabile è fiscalmente a suo carico), sarà il familiare a dover presentare domanda e dimostrare il carico fiscale.

Una volta concessa, l’esenzione vale finché permangono i requisiti, senza rinnovi annuali. Se si cambia auto, occorrerà ripresentare la domanda con la nuova targa.