Se un’altra auto ti guida attaccata dietro l’unica cosa da fare è questa: questo trucco lo insegnano solo in alcune autoscuole | È semplicissimo

Distanza di sicurezza tra veicoli - mobilitasostenibile.it
C’è un sistema poco applicato che permette di far comprendere all’altro veicolo che ci sta guidando attaccato: non bisogna accelerare.
La scena la conosciamo tutti e, se non ci è familiare, probabilmente siamo noi stessi a farlo: si guida nella propria corsia, alla giusta velocità, e poi improvvisamente qualcuno dietro di noi sembra volerci venire addosso da quanto è attaccato. Nessuna ansia, sia chiaro, se non fosse che secondo le regole stradali questo atteggiamento non è solo sconsigliato, ma proprio vietato.
Tutto dipende dalla velocità in cui andiamo. Per esempio, chi va a 50 km/h dovrebbe tenere almeno 25 metri (circa due secondi di distanza).
Il motivo è semplice: se dovessimo frenare all’improvviso non ci sarebbe spazio per evitare il tamponamento. Tuttavia non è facile togliersi di torno chi si avvicina in maniera così invadente al nostro veicolo. Anzi, accelerare può portarci paradossalmente a una sanzione per eccesso di velocità, oltre che al successivo riavvicinamento del conducente ‘molto affettuoso’. Ma come fare in questi casi?
L’auto che non mantiene le distanze
L’errore più comune, di fronte a chi ci tallona, è provare ad allungare la distanza o accelerare un po’, convinti di riuscire a staccarlo. È un riflesso istintivo che molti mettono in pratica, anche perché in autoscuola ci viene insegnato a mantenere la distanza di sicurezza e a restare calmi. Ma quando qualcuno continua a starci incollato, la strategia classica rischia di non bastare, anzi può alimentare tensioni o spingerci a comportamenti pericolosi.
Ed è proprio qui che alcuni istruttori di guida sicura suggeriscono un trucco che ha qualcosa di geniale e sorprendente nella sua semplicità: lasciarsi sorpassare o addirittura rallentare e avvicinarsi maggiormente al veicolo invadente, così da riprendere il controllo senza subire la sua pressione.

Perché andare in contro a chi ci tallona è la mossa più furba
Quando qualcuno ci guida incollato, la prima reazione è spingere un po’ di più sull’acceleratore, sperando di staccarlo. In autoscuola ci hanno insegnato a mantenere la distanza di sicurezza, ma non a gestire i piloti che ti puntano il paraurti. E così finiamo per innervosirci, accelerare, rischiare multe o, peggio ancora, un incidente.
Eppure c’è un trucco semplice, che nei corsi di guida sicura viene considerato quasi geniale: rallentare leggermente (facendo provare all’altro la stessa pressione che proviamo noi) o accostare, lasciando passare chi scalpita dietro di noi.
In questo modo ci togliamo la pressione psicologica di chi ci spinge, evitiamo errori dovuti alla fretta e riduciamo il rischio di tamponamenti. Un gesto sottile che comunica all’altro: “Prego, passa pure, tanto io non ho fretta di andare a sbattere”, o che gli fa capire, se vuole starci attaccato, che possiamo persino aiutarlo: a quel punto capisce che la distanza si è ridotta troppo e rallenta.
Alla fine è la strategia più furba che possiamo adottare, anche se la maggior parte delle persone non ci pensa.