“Sto andando al lavoro, non mi potete fare nulla”: Novità posto di blocco, da oggi devono lasciarti andare | La chiamano la frase magica

Annullamento fermo amministrativo veicolo- Foto di Craig Adderley da Pexels-MobilitàSostenibile.it
Una recente sentenza potrebbe cambiare il modo in cui vengono applicati i fermi amministrativi sulle auto che scattano durante i controlli ai posti di blocco.
A quanto pare quando si viene fermati per un controllo stradale ciò che si dice può determinare l’esito della verifica e si possono evitare anche conseguenze molto gravi.
Secondo una recente sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Milano le forze dell’ordine sono tenute a valutare la condizione concreta dell’automobilista.
Particolare attenzione va posta al caso in cui il veicolo venga utilizzato quotidianamente per motivi di lavoro e risulti essere lo strumento imprescindibile per raggiungere il luogo d’impiego.
In questo caso pare proprio che il mezzo di trasporto necessario non possa essere sottoposto a fermo amministrativo, nemmeno in presenza di debiti fiscali.
Debiti fiscali: quando il veicolo non può essere sottoposto a fermo amministrativo
Il caso esaminato dalla Commissione Tributaria Provinciale di Milano riguarda un contribuente residente nel capoluogo lombardo, a cui era stato imposto il fermo amministrativo per debiti superiori a 16.000 euro. Questi carichi pendenti erano legati a TARSU, bollo auto e multe risalenti a oltre un decennio fa. Il cittadino, però, ha dimostrato che l’auto era necessaria per coprire ogni giorno i circa 24 chilometri che separavano casa e posto di lavoro. In mancanza di mezzi pubblici o soluzioni alternative, l’utilizzo del veicolo era, quindi, l’unica opzione possibile.
I giudici della CTP hanno quindi accolto il ricorso e hanno dichiarato illegittimo il fermo. La sentenza n. 9202/24/14 del 3 aprile 2014 ha, quindi, stabilito un principio importante: non è possibile bloccare un mezzo se questo è necessario all’attività lavorativa del contribuente. Inoltre, nel caso in questione, Equitalia non aveva fornito le prove di notifica delle cartelle esattoriali Questo elemento ha contribuito ulteriormente all’annullamento del provvedimento.

Controllo su auto: quando si può procedere con l’annullamento del sequestro
La sentenza emessa dalla Commissione rappresenta, senza dubbio, un precedente più che significativo per chi rischia il fermo dell’auto mentre la usa per recarsi al lavoro. La stessa, però, non autorizza a rifiutare un controllo né giustifica l’inosservanza delle regole. In fase di accertamento, è possibile segnalare l’essenzialità del veicolo, ma sarà poi il giudice a valutare caso per caso.
L’eventuale annullamento del fermo, infatti, non avviene automaticamente, ma solo su ricorso e con prove documentate. Bisogna ricordare che quanto stabilito non è frutto del caso, ma dell’applicazione di diritti sanciti dalla legge, come quelli relativi al lavoro, che riguardano tutti i cittadini italiani, non solo gli automobilisti.