Strade deserte a causa dello sciopero più lungo degli ultimi tempi: 24 ore di delirio totale in queste città
Autostrada deserta @mobilitasostenibile
Lo sciopero del 28 novembre sta per bloccare intere città per 24 ore, con un impatto previsto enorme su traffico e servizi essenziali.
Il 28 novembre rischia di diventare una delle giornate più difficili dell’anno per chi si sposta quotidianamente nelle grandi città italiane. Lo sciopero generale di 24 ore annunciato nelle scorse settimane promette effetti molto pesanti su trasporti, mobilità e attività lavorative. Le prime previsioni parlano già di strade insolitamente vuote, fermate senza pendolari e un’intera rete urbana che potrebbe rallentare fino quasi a fermarsi del tutto.
I cittadini stanno correndo ai ripari: chi può sta programmando lo smart working, mentre altri stanno cercando mezzi alternativi come biciclette, car sharing e piccoli spostamenti a piedi. Le aziende stanno riorganizzando turni, incontri e consegne, consapevoli che muoversi il 28 novembre sarà complicato per tutti. L’attesa per la giornata è carica di incertezza, con il timore che la paralisi possa estendersi anche alle ore successive allo sciopero.
Le città che rischiano di subire i disagi maggiori
A metà della ricostruzione va ripreso quanto riportato da MilanoToday, che ha anticipato l’elenco dei servizi che si fermeranno e la durata esatta dello stop. Milano sarà tra i centri più colpiti, con la sospensione completa di metropolitane, autobus e tram per l’intera giornata. Una situazione critica per una città che ogni giorno muove milioni di persone tra lavoro, scuola e attività commerciali.
Ma non sarà solo il capoluogo lombardo a vivere momenti di tensione. Anche altre città ad alta densità pendolare rischiano uno scenario simile: meno mezzi, più incertezze e una viabilità che potrebbe alternare tratti deserti a zone congestionate dove il traffico privato tenterà di compensare l’assenza del trasporto pubblico. Ci si prepara quindi a un quadro frammentato, con disagi che varieranno da quartiere a quartiere e da città a città.

Perché lo sciopero del 28 novembre sarà così impattante
A differenza di altre proteste concentrate solo in fasce orarie ridotte, lo sciopero del 28 novembre si estenderà su 24 ore piene. Questo significa che colpirà sia l’andata sia il rientro da lavoro, con ripercussioni immediate sulle abitudini di milioni di persone. La mancanza di corse mattutine metterà in difficoltà studenti e pendolari, mentre l’assenza di mezzi serali rischia di prolungare i disagi fino a tarda notte.
L’effetto domino sarà inevitabile: ritardi, appuntamenti rinviati, negozi che potrebbero registrare cali di affluenza e interi settori che dovranno ridisegnare la giornata. Anche chi sceglierà l’auto dovrà fare i conti con parcheggi saturi e traffico irregolare. Una mobilitazione che, nelle intenzioni degli organizzatori, vuole attirare l’attenzione sulle criticità del settore, ma che per chi vive quotidianamente la città si tradurrà in una vera corsa a ostacoli.
Il 28 novembre non è ancora arrivato, ma i suoi effetti si fanno già sentire: la città si prepara, la popolazione si organizza e l’intero Paese guarda a una giornata che potrebbe diventare uno spartiacque nella stagione degli scioperi.
