Strisce blu, basta questo foglio e non le paghi più: è tutto legale e corretto | I vigili non possono più multarti

Strisce-blu-Foto-di-Ahmet-Eymen-Aktaş-da-Pexels-MobilitàSostenibile.it

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Parcheggiare sulle strisce blu senza pagare è possibile: ecco i diritti e le regole da conoscere per non farsi trovare impreparati di fronte ad eventuali controlli.

Parcheggiare l’auto è spesso una vera impresa. Le strisce bianche, gratuite, sono sempre poche e difficili da trovare, mentre quelle blu ormai dominano soprattutto nei centri urbani.

A molti capita di arrivare di corsa a un appuntamento, o di voler visitare una città, e di essere costretti a scegliere tra pagare il ticket o rischiare la multa.

Non tutti sanno però che esistono regole precise che permettono, in alcuni casi, di lasciare l’auto senza costi oppure di evitare una contravvenzione considerata ingiusta.

Non si tratta di trucchi o scappatoie, ma di diritti stabiliti dalla legge o dai regolamenti comunali. Essere informati è l’unico modo per non trovarsi a pagare somme non dovute e per affrontare la sosta sulle strisce blu con maggiore tranquillità.

Strisce blu: quali sono le categorie di automobilisti esentate dal pagamento

Ci sono categorie che non devono pagare sulle strisce blu. Le persone con disabilità, se munite di regolare contrassegno e in assenza di stalli dedicati, hanno diritto a parcheggiare gratuitamente in tutta Italia. Lo stesso vale in molte città per le auto elettriche. In questo caso i residenti spesso non pagano nulla, mentre i non residenti ottengono tariffe ridotte.

Per i parcheggi esistono anche posti riservati alle donne in gravidanza o con figli piccoli, i cosiddetti stalli rosa. Non sono strisce blu gratuite, ma spazi dedicati e senza costi se si espone il pass rilasciato dal comune. Queste regole garantiscono agevolazioni concrete a chi ha esigenze particolari e rappresentano una forma di tutela che rende più equa la gestione degli spazi pubblici.

Parchimetro-Foto-di-Dominika-Mazur-da-Pexels-MobilitàSostenibile.it
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Multe per parcheggio su strisce blu: quali sono le sanzioni e i possibili ricorsi

Le sanzioni per chi non paga il ticket vanno da 42 a 173 euro, ma non sempre sono legittime. Se il parchimetro è rotto e non ci sono alternative nelle vicinanze, oppure se non è possibile pagare con carta come invece previsto dalla legge, la multa può essere contestata. Lo stesso vale se non ci sono parcheggi gratuiti nelle vicinanze, obbligatori per legge in molte zone, o se la segnaletica è poco visibile o assente.

In questi casi è importante munirsi di prove, come foto o segnalazioni alla polizia municipale. Chi riceve il verbale può presentare ricorso al Prefetto entro 60 giorni senza spese, oppure al Giudice di pace entro 30 giorni con il pagamento dei contributi previsti. Chi sceglie di pagare entro cinque giorni ottiene uno sconto del 30%, ma rinuncia automaticamente alla possibilità di fare ricorso.