Stufa in auto, in pochissimi sanno che è vietata in questi tratti di strada | Il Codice della Strada non perdona
Riscaldamento, scatta il divieto - mobilitasostenibile.it
Restare al caldo con la “stufa” dell’auto accesa mentre si è fermi può costare carissimo: in molti tratti di strada è vietato e il Codice della Strada prevede multe fino a oltre 400 euro.
La scena è ormai abituale d’inverno: fuori ci sono pochi gradi, si aspetta qualcuno in auto e la tentazione è quella di tenere il motore acceso per far lavorare il riscaldamento. Una sorta di “stufa in auto” che rende l’abitacolo confortevole anche a veicolo fermo, magari davanti a scuola, fuori dal supermercato o in sosta lungo il marciapiede. Un gesto che pare innocuo, ma che in realtà può trasformarsi in una violazione bella e buona.
Il Codice della Strada è chiarissimo: l’articolo 157, comma 7-bis, vieta di tenere il motore acceso durante la sosta allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria del veicolo, concetto che comprende sia l’aria fredda estiva sia il riscaldamento invernale. Per chi viene sorpreso con l’auto in sosta e la “stufa” accesa, la sanzione va da 223 a 444 euro, cifre che rendono improvvisamente meno piacevole l’idea di restare al caldo senza spegnere il motore.
Quando il calore diventa multa: i tratti di strada a rischio
La regola non colpisce chi resta in coda al semaforo o nel traffico: lì si parla di arresto o fermata, e il divieto non si applica. Il problema nasce nei casi di vera e propria sosta: quando si interrompe la marcia per un periodo più lungo, magari per attendere qualcuno o per restare al telefono, con l’auto ferma in un parcheggio, lungo il bordo della carreggiata, in doppia fila o nelle aree di carico e scarico. In questi tratti di strada, se il motore resta acceso solo per alimentare riscaldamento o aria condizionata, il vigile può contestare la violazione senza troppi giri di parole.
Il divieto, spesso associato ai 40 gradi estivi, vale allo stesso modo quando fuori fa freddo e si trasforma la vettura in una piccola “stufa su ruote”. Lasciare l’auto in sosta davanti alla scuola con il climatizzatore impostato su caldo, restare mezz’ora nel parcheggio del centro commerciale con il motore al minimo per non avere freddo, aspettare qualcuno in strada con il riscaldamento al massimo: sono tutte situazioni in cui il Codice della Strada non perdona, soprattutto se si tratta di zone sensibili sul piano ambientale, dove le forze dell’ordine effettuano controlli mirati.

Come scaldarsi senza regalare 444 euro allo Stato
La soluzione, pur meno comoda, è spegnere il motore ogni volta che la sosta si prolunga, anche se il termometro segna pochi gradi. Meglio organizzarsi con abbigliamento adeguato, giacche e coperte leggere per i bambini, e accendere il riscaldamento solo negli istanti prima di ripartire, quando l’auto è di nuovo in marcia. Chi teme di trovare l’abitacolo gelato può usare sistemi come il preriscaldamento programmato sulle vetture che lo prevedono, o semplicemente mettere in conto qualche minuto di guida con la giacca addosso.
Quello che è certo è che trasformare l’auto in una stufa fissa lungo la strada non è più tollerato. L’idea di “scaldarsi un attimo” tenendo acceso il motore durante la sosta, che sia per far girare la stufa in auto o l’aria condizionata, viene considerata uno spreco di carburante e una fonte inutile di inquinamento. E il conto, tra benzina bruciata e sanzione da oltre 400 euro, rischia di diventare la lezione più severa per chi ancora non conosce questa regola.
