UFFICIALE AGENZIA DELLE ENTRATE: “Automobilisti d’Italia dovete tremare” | Raccomandate da 180€ a tutti

Raccomandata bollo auto- Foto di T Leish da Pexels-MobilitàSostenibile.it
Pioggia di avvisi in tutta Italia per vecchi bolli auto non versati: c’è il rischio di fermo amministrativo per chi ignora la cartella esattoriale che arriva tramite raccomandata.
L’Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova ondata di notifiche indirizzate agli automobilisti italiani. Si tratta di cartelle esattoriali da 180 euro, inviate tramite raccomandata, che riguardano il mancato pagamento del bollo auto.
Questo importo così preciso include l’imposta dovuta, le sanzioni per il ritardo e gli interessi maturati in tutto il tempo che è trascorso dalla scadenza del pagamento.
La macchina dei controlli fiscali si è rimessa in moto a pieno regime in un contesto economico già pesante per molte famiglie che fanno fatica a sbarcare il lunario.
Il bollo, considerato tra le imposte più odiate, torna a colpire una fascia di popolazione già sotto pressione per via dell’aumento del costo della vita, del carburante e delle spese legate all’uso quotidiano del veicolo.
Bolli auto non pagati: l’Agenzia delle Entrate chiede la riscossione tramite raccomandata
L’avviso inviato dalla Riscossione non è un semplice sollecito, ma un atto formale con precise scadenze. Una volta ricevuta la raccomandata, infatti, il contribuente ha 60 giorni di tempo per mettersi in regola o presentare un eventuale ricorso. In caso contrario, si attiva automaticamente la procedura di riscossione coattiva.
Le conseguenze possono essere pesanti: tra le misure più temute c’è il fermo amministrativo del veicolo, che ne impedisce l’utilizzo finché non viene estinto il debito. Si tratta di uno scenario sempre più frequente, che non fa distinzioni tra chi ha dimenticato una scadenza e chi si trova in difficoltà economica. La normativa è chiara e non prevede deroghe se non in casi eccezionali.

Raccomandata bollo auto: a cosa prestare attenzione per evitare il fermo amministrativo
Le cartelle in arrivo riguardano anche bolli di anni passati, che non sono ancora andati in prescrizione, e in alcuni casi potrebbero contenere errori di calcolo o riferimenti a veicoli venduti o non più circolanti. È fondamentale verificare con attenzione i dati indicati nella raccomandata: targa, anno di riferimento e intestatario. In caso di dubbi, è consigliabile rivolgersi a un commercialista o a un centro CAF per accertare la legittimità della richiesta.
Non rispondere o ignorare la comunicazione può portare a conseguenze ben più costose, tra cui l’avvio di procedure di pignoramento. Anche i veicoli intestati a persone decedute, se non correttamente trasferiti, possono generare questo tipo di accertamento che si preannuncia sempre più frequente nei prossimi anni.