UFFICIALE BOLLO AUTO, addio vantaggi ed esenzioni: lo pagano tutti per intero | Ci vogliono dissanguare

Auto giocattolo sopra banconote euro e scritta "esenzione bollo auto"

Esenzione bollo auto: cosa cambia nel 2025 - mobilitasostenibile.it

Addio agevolazioni, sconti dimezzati e scappatoie regionali: il MEF ha deciso di stringere i requisiti sul bollo auto.

Negli ultimi anni si è parlato spesso di bollo auto e agevolazioni: per i veicoli elettrici, per quelli intestati a persone con legge 104, per chi possiede auto ibride o a basso impatto ambientale. Sconti, esenzioni, proroghe regionali… tutto sembrava andare in una direzione: alleggerire la pressione fiscale almeno per alcune categorie.

Ma qualcosa, nel frattempo, è cambiato. O meglio: è stato chiarito. Una comunicazione ufficiale del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha messo nero su bianco un punto che molti sottovalutavano: ogni esenzione ha requisiti precisi, spesso variabili da regione a regione.

Esenzioni bollo auto: come funzionano ad oggi

Prendiamo la 104, ad esempio: il beneficio vale solo se l’auto è intestata alla persona con disabilità (o a un familiare che la ha a carico), e solo se non supera una determinata cilindrata. Per i veicoli elettrici o ibridi, invece, tutto dipende dalla residenza: alcune Regioni prevedono l’esenzione solo per 3 o 5 anni, altre la applicano solo alle immatricolazioni più recenti. Eppure, tra tutte, c’è un cambiamento che ha fatto scattare l’allarme.

Una volta, infatti, bastava avere un’auto un po’ datata per godere di qualche sconto sul bollo. Oggi, invece, le cose sono cambiate. E in peggio.
Secondo quanto confermato dal MEF, gli sconti del 50% sul bollo auto per i veicoli tra i 30 e i 39 anni non sono più automatici. Sono vincolati a una condizione ben precisa: bisogna avere il CRS – Certificato di Rilevanza Storica – rilasciato da enti accreditati come l’ASI. Ma non è detto che si ottenga.

chiave auto sopra a banconote euro
Bollo auto e esenzioni-mobilitasostenibile.it

Esenzione bollo auto: ora servono più carte che cavalli

Non basta che l’auto abbia qualche decennio alle spalle. Deve essere conforme all’originale, in ottimo stato, senza modifiche estetiche o meccaniche, e con la documentazione in regola. Altrimenti, niente sconto. Si paga tutto. E non importa se si tratta di una Fiat 127 tenuta come un gioiello: senza il CRS, per lo Stato è solo un’auto vecchia e inquinante, non un pezzo da museo.

La stretta non riguarda solo i nostalgici delle auto d’epoca. Colpisce un principio molto più ampio: la progressiva eliminazione delle esenzioni ‘automatiche’ che in passato venivano concesse senza troppi vincoli.

Quindi sì, ogni agevolazione deve essere giustificata, certificata e dimostrabile. Altrimenti, si paga il 100% del dovuto, senza sconti di cortesia.

E non è detto che a farne le spese siano solo gli appassionati. Chi beneficia di riduzioni per legge 104, veicoli ecologici o situazioni particolari dovrà tenere gli occhi aperti: basta una revisione normativa o un piccolo cambiamento nella certificazione per perdere il diritto al beneficio.