UFFICIALE GIORGIA MELONI, arriva il dispositivo ADAS obbligatorio: “deve stare su tutti i veicoli in Italia” | Lo devono montare per forza

Giorgia Meloni - mobilitaostenibile.it
Il dispositivo ADAS diventa obbligatorio su tutti i veicoli: cosa cambia, perché è stato introdotto e quali vantaggi porta davvero.
Ogni anno, sulle strade europee, oltre 20.000 persone perdono la vita. E in moltissimi casi, si tratta di incidenti che si sarebbero potuti evitare con un piccolo aiuto in più. Non umano, ma tecnologico. Se ormai ci affidiamo a dispositivi intelligenti per lavorare, viaggiare, cucinare e perfino dormire, non potevamo certo restare indietro quando si tratta di sicurezza al volante.
Ed è proprio qui che entra in gioco il nuovo obbligo europeo; una misura pensata per ridurre drasticamente il rischio di errore umano, già applicata su molti veicoli moderni, ma che da ora non sarà più una scelta. Riguarderà tutti, senza distinzioni di categoria o di prezzo. Un cambio di passo destinato a lasciare il segno.
La Commissione Europea ha deciso che non si può più aspettare, né lasciare la decisione ai singoli. Serviva uno standard minimo, comune a tutti. E ora è realtà.
Cos’è l’ADAS e cosa comporta davvero
ADAS è l’acronimo di Advanced Driver Assistance Systems, ovvero sistemi avanzati di assistenza alla guida. Non si tratta di guida autonoma, ma di una tecnologia pensata per supportare il conducente in situazioni critiche o potenzialmente pericolose. E no, non serve essere distratti per attivarli: spesso intervengono proprio quando si crede di avere tutto sotto controllo.
Parliamo di dispositivi in grado di frenare in autonomia se il veicolo davanti rallenta all’improvviso, di avvisare il conducente se perde la concentrazione, o di segnalare un ostacolo mentre si fa retromarcia. Alcuni riconoscono i segnali stradali, altri avvertono in caso di cambio corsia involontario. Tutto con l’obiettivo di ridurre il rischio di errore umano – che è, ancora oggi, la causa principale degli incidenti su strada.
L’idea non dunque è sostituire il guidatore, ma affiancarlo. Con discrezione, ma in modo efficace. Ma, c’è da precisare, non tutti saranno obbligati ad averlo.

Chi riguarda davvero e cosa cambia per noi
L’obbligo non riguarda chi già possiede un’auto. Nessuno dovrà correre a installare sensori o telecamere, né sostituire la propria macchina per mettersi in regola. A doversi adeguare sono i produttori, non i conducenti.
Il regolamento europeo prevede infatti che, a partire dal 7 luglio 2024, tutti i veicoli di nuova omologazione – cioè quelli che ottengono l’autorizzazione per essere venduti sul mercato – siano dotati di una serie minima di sistemi ADAS. Questo significa che le auto nuove in vendita da quella data in poi avranno già a bordo queste tecnologie, senza possibilità di scelta o downgrade.
Chi possiede un’auto immatricolata prima non deve fare nulla. Nessun retrofit, nessun aggiornamento obbligatorio. Al massimo, potrà notare la differenza tra un vecchio modello e uno nuovo.