UFFICIALE GIORGIA MELONI, firmata la biennale automobilisti: ogni 2 anni devi pagare la nuova tassa | Ti salvi solo se compri un’auto nuova

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni -mobilitasostenibile.it

Una tassa biennale pesa già sulle tasche degli automobilisti italiani – e l’unico modo per evitarla, oggi, sembra essere comprare un’auto nuova.

Qualcuno l’ha chiamata ‘tassa travestita’, altri non se ne sono nemmeno accorti. Ma il punto è che, indipendentemente dal nome o dalla forma con cui ci viene imposta, questa voce di spesa c’è. E la paghiamo se vogliamo continuare a usare il nostro veicolo.

Dunque sì, forse non è una tassa in senso stretto, ma quando c’è un obbligo – anche giustificato – la sostanza non cambia. Niente deroghe, nessun rinvio. Se l’auto ha più di quattro anni, il conto arriva puntuale: ogni 24 mesi. E da oggi, con la nuova stretta operativa, la tolleranza si azzera.

A far discutere è stata soprattutto la firma definitiva dell’Esecutivo sul piano nazionale di controllo e sanzione. Nessun aumento ufficiale, ma multe più pesanti, regole più rigide e controlli incrociati tra Motorizzazione, Polizia Stradale e assicurazioni. L’unico modo per evitarla? Comprare un’auto nuova, che per i primi anni gode di una finestra di esenzione.

La tassa auto con cadenza biennale

Come accennato, non parliamo di una tassa di circolazione come il bollo, ma della più ordinaria – eppure inevitabile – revisione. Sì, quella che va fatta ogni due anni dopo il quarto anno di immatricolazione. Nulla di nuovo, almeno in apparenza. Ma oggi non è più una semplice scadenza sul libretto: è diventata un passaggio obbligato, con multe, fermi e segnalazioni automatiche.

Cosa è cambiato? I controlli. Ora le targhe vengono lette e incrociate in tempo reale con tutte le banche dati pubbliche. Se non sei in regola, la multa arriva. Senza avviso.

E così la revisione diventa anche un costo fisso. Circa 80-100€, più sanzioni da 169€ a 680€ in caso di ritardo o omissione. Una spesa concreta, che tanti eviterebbero volentieri. Cambiare auto può essere una via d’uscita? In un certo senso, sì.

auto e calcolatrice
I costi di un’auto nel 2025 – mobilitasostenibile.it

Perché cambiare l’auto nel 2025 (e quale scegliere)

Non tutte le auto sono uguali. I modelli elettrici e ibridi, oltre all’esenzione dalla revisione nei primi quattro anni, offrono vantaggi interessanti: bollo azzerato o ridotto, accesso libero alle ZTL, incentivi statali (quando ci sono) e costi di manutenzione più bassi. Il problema? Il prezzo. Per molti, resta ancora un lusso.

Le termiche tradizionali – benzina o diesel – restano le più accessibili. Ma vale la pena guardarsi intorno. Alcune case propongono versioni a basse emissioni, che danno diritto a bonus regionali e sconti su assicurazione e bollo. E poi ci sono le offerte di rottamazione: perfette per chi guida un’auto vecchia che rischia di non superare più la revisione.

Cambiare auto per evitare la revisione può avere senso, ma solo se inserito in un ragionamento più completo. Tipo di veicolo, costi fissi, chilometri percorsi, prospettive future: tutto va pesato. Anche perché, dopo quattro anni, l’esenzione finisce – e si torna al punto di partenza.