UFFICIALE PRESCRIZIONE, non devi più pagare i vecchi bolli auto: lo Stato non può più chiederti i soldi

Prescrizione bollo auto - mobilitasostenibile.it
Questo è il periodo dove moltissimi automobilisti potranno dire addio ai vecchi bolli auto: cosa dice la legge.
Il bollo auto è da sempre una delle tasse più contestate e, diciamolo, più evase in Italia. Migliaia di automobilisti, per dimenticanza o per scelta, hanno lasciato passare la scadenza, ritrovandosi poi con debiti difficili da gestire.
Il vero rischio è che, a distanza di anni, arrivi la cartella esattoriale a bussare alla porta quando ormai non ci si pensa più. Eppure, proprio a dicembre, per molti ci sarà un regalo inatteso: la prescrizione. Alcune Regioni cercano di correre ai ripari inviando avvisi continui per non far scadere i termini, altre invece rinunciano, perché i costi della pratica superano l’incasso effettivo della tassa, specialmente per scooter o auto di poco valore.
Questa volta, però, la partita si chiude davvero: per chi è rimasto nel silenzio degli enti, il conto non sarà più esigibile e si potrà finalmente tirare un sospiro di sollievo.
L’iter del bollo auto non pagato
Può sembrare un meccanismo complesso, ma nella pratica è più semplice di quanto si possa immaginare.
La regola di partenza è semplice: la prescrizione del bollo scatta dopo tre anni. Il conteggio parte dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa era dovuta e si chiude il 31 dicembre del terzo anno. Esempio: un bollo 2020 non pagato entra in prescrizione dal 1° gennaio 2021 e, senza interruzioni, si sarebbe estinto il 31 dicembre 2023.
Attenzione però: con l’emergenza Covid i termini sono stati sospesi per oltre 500 giorni (dal marzo 2020 all’agosto 2021). Questo stop ha dato più tempo agli enti per notificare atti, allungando di fatto la scadenza di circa un anno e mezzo. Tradotto: quello che sembrava prescritto a fine 2023 in realtà slitta a metà 2025. Lo stesso vale per un bollo 2021, che normalmente si sarebbe chiuso il 31 dicembre 2024, ma con la sospensione può arrivare fino al 2026.
Se nel frattempo arriva una notifica (avviso, cartella, preavviso di fermo), il termine si interrompe e ricomincia da capo. Se invece non ricevi nulla, al termine effettivo il debito è prescritto e non può più essere richiesto. Ecco perché è fondamentale calcolare bene e non fermarsi ai soli ‘3 anni’ di legge: la sospensione Covid ha cambiato le scadenze per tutti.

Quando non arriva nessuna comunicazione
Se entro i tre anni non è stata notificata alcuna comunicazione ufficiale, il bollo si considera prescritto e lo Stato non può più richiedere i soldi. Per avere conferma bisogna verificare online sul portale ACI o della propria Regione lo storico dei pagamenti e delle eventuali pratiche. In alternativa, si può controllare presso l’Agenzia delle Entrate o l’agente di riscossione se risultano notifiche valide.
Se non c’è traccia di atti interruttivi, il debito è estinto e nessuno potrà più bussare alla porta. Chi invece riceve una cartella oltre i termini può far valere la prescrizione presentando ricorso. Perché funziona così: senza comunicazioni entro la scadenza, il bollo arretrato diventa carta straccia e non va più pagato. Meglio però controllare sempre, perché basta un atto notificato correttamente per far ripartire il conto alla rovescia.