ULTIM’ORA AGENZIA DELLE ENTRATE, scatta la prescrizione 2025: non dovete pagare più i vecchi bolli | Vi lasciano tutti i soldi

Prescrizione bollo auto, foto di Alex P da Pexels-MobilitàSostenibile.it
Molte cartelle esattoriali e imposte scadute verranno annullate automaticamente: ecco cosa cambia davvero per i contribuenti che non hanno saldato i vecchi bollo auto.
Il 2025 sarà un anno importante per chi ha debiti pendenti con la Pubblica Amministrazione perché diverse tasse non pagate, multe, cartelle esattoriali e imposte locali non saranno più esigibili per effetto della prescrizione.
Si tratta di una scadenza prevista dalla legge: non è necessario presentare domanda né compilare moduli, perché la decadenza sarà automatica in molti casi.
In particolare, le cartelle affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione che non sono state riscosse entro cinque anni verranno annullate d’ufficio.
Questa disposizione si applica ai debiti con prescrizione quinquennale, come bollo auto, contributi INPS, TARI o IMU non pagati nel 2020 o 2019.
Debiti con lo Stato: come funziona la prescrizione e per quali imposte si applica
Molti debiti che risalgono a circa cinque anni fa cadranno in prescrizione nel 2025. Tra questi rientrano le bollette telefoniche, le spese condominiali ordinarie, le multe per infrazioni stradali, i canoni d’affitto e i contributi previdenziali. Per i tributi locali e i bolli auto, il termine di prescrizione decorre dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento. Ciò significa che, ad esempio, il bollo auto del 2020 sarà ormai prescritto nel corso del 2025.
Esistono però anche altri tipi di debiti: quelli con prescrizione decennale, come i prestiti contrattuali o le fatture del 2015, e quelli con termini più brevi, come i compensi per insegnamenti privati, che si prescrivono in un anno. In ogni caso chi riceve oggi una richiesta tardiva può eccepire la prescrizione. L’opposizione, infatti, risulta legittima se il termine è decorso e non ci sono stati atti interruttivi validi nel frattempo.

Come varia la prescrizione a seconda del tipo di debito
Bisogna ricordare che la decorrenza della prescrizione varia a seconda del tipo di debito. Per le imposte, la regola generale è che il termine comincia il 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui doveva avvenire il pagamento. Quindi, un’imposta del 2019 si prescrive dal 1° gennaio 2025. Per i debiti con scadenza periodica, come rate, bollette o canoni, ogni pagamento mancato ha un suo termine specifico.
Le cartelle esattoriali seguono invece la prescrizione del debito sottostante: se si tratta, ad esempio, di TARI o contributi previdenziali, si applica il termine quinquennale. In caso di dubbi, è utile verificare se ci sono stati atti che hanno interrotto il periodo di prescrizione, come solleciti ufficiali notificati. L’assenza di tali atti consente di opporsi alla richiesta di pagamento.