ULTIM’ORA CODICE DELLA STRADA, scatta la legge biancheria sporca: le controllano al posto di blocco

Mutande-Foto-di-Photo-By-Kaboompics-su-Pexels-MobilitàSostenibile

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Nuove regole per l’igiene a bordo: ecco cosa rischia chi trasporta indumenti intimi usati in automobile e viene fermato per un controllo.

Le norme del Codice della Strada, in alcune località, stanno assumendo forme sempre più dettagliate e, per molti, anche sorprendenti.

È il caso di un controllo apparentemente assurdo ma perfettamente legittimo, che riguarda uno degli oggetti meno sospetti da portare in auto: la biancheria.

Non si tratta di un’esagerazione né di una fake news. A determinare questa novità è una norma in vigore in una specifica località estera, San Francisco, dove è stato introdotto un divieto che ha fatto discutere.

Gli agenti di polizia, infatti, possono chiedere di verificare la presenza di mutande sporche o usate all’interno del veicolo. Non per motivi igienici in senso astratto, ma per una specifica finalità legata al modo in cui queste vengono impiegate.

Usare indumenti intimi in auto: ecco quando questa circostanza viola le regole

Il regolamento che ha sollevato scalpore riguarda il divieto di utilizzare indumenti intimi già indossati per pulire la propria automobile. A San Francisco, infatti, questa pratica è stata ufficialmente proibita poiché rientra in un’ampia normativa cittadina volta a tutelare l’igiene pubblica. In base a queste disposizioni, nel corso di normali controlli stradali, la polizia è autorizzata a ispezionare gli oggetti presenti nell’abitacolo, incluse eventuali mutande usate.

La motivazione non è legata a valutazioni sulla moralità, bensì alla prevenzione di comportamenti ritenuti insalubri o inappropriati per il decoro urbano. In caso di violazione, sono previste sanzioni economiche, il cui ammontare può variare in base alla gravità e alla recidività dell’infrazione.

Abitacolo-auto-Foto-di-Mike-Bird-da-Pexels-MobilitàSostenibile
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Quale tipo di biancheria può essere ispezionata durante un controllo stradale

È bene chiarire che non viene richiesto agli automobilisti di mostrare la biancheria che stanno indossando. Non si tratta, dunque, di una perquisizione personale, ma di un semplice controllo su oggetti presenti nel veicolo. L’attenzione delle autorità si concentra esclusivamente su eventuali mutande sporche utilizzate come stracci per pulire carrozzeria, vetri o interni dell’auto.

La norma può sembrare bizzarra, ma rientra in un contesto normativo che vieta esplicitamente alcuni materiali non idonei per la manutenzione dei veicoli. Un dettaglio che ha trasformato un posto di blocco in un possibile momento di imbarazzo, ma che non viola in alcun modo la sfera privata dei conducenti. Bisogna ricordare, infatti, che ad essere oggetto di ispezione sono gli oggetti lasciati all’interno dell’abitacolo e quindi visibili in fase di un qualsiasi controllo di routine.