Addio autogrill dopo 50 anni ci lascia il nostro porto sicuro stradale: non potevano andare avanti così | Dipendenti lasciati in strada

Autogrill - mobilitasostenibile.it
Per anni è stato il punto di riferimento di viaggiatori in cerca di una tappa. Ma oggi, quel proseguimento è diventato insostenibile.
Un panino veloce, un caffè bollente, due chiacchiere col personale di notte fonda. Gli autogrill, considerati il rifugio per chi macina chilometri, per decenni sono stati una certezza. Una sosta obbligata che sapeva di casa, anche se si era lontani da tutto.
Ma quel modello, nato in un’Italia che viaggiava diversamente, non regge più come prima. Meno traffico, margini ridotti, costi in aumento e un turnover di personale che non si riesce più a sostenere. E chi ha retto per anni, con fatica e dedizione, spesso si ritira senza che ci sia qualcuno pronto a prendere il suo posto. Questo, esattamente come accade nei bar.
Gli imprenditori di ieri e la vita di oggi
Per molti una garanzia. Si vede la scritta da lontano e già si immagina un caffè, un bagno pulito, magari uno snack per ingannare la stanchezza. Ma dietro quella promessa di sollievo, c’è una macchina complessa che oggi rischia di rompersi.
Una volta bastava alzare la saracinesca al mattino e tirare dritto fino a sera, magari con un paio di collaboratori fidati. Oggi servono gestionali, corsi HACCP, contratti da rinnovare ogni trimestre, clienti sempre più impazienti e una concorrenza agguerrita che arriva da ogni app sul telefono. Il margine si assottiglia, i costi aumentano. E il carico di responsabilità pesa tutto sulle spalle del titolare.
I giovani lo vedono, lo capiscono, e stanno alla larga. Rilevare un autogrill o un bar significa rinunciare a sabati, ferie, orari regolari. Significa lavorare quando gli altri si riposano, sacrificare tempo e salute per un’attività che – oggi – non garantisce più neanche un futuro certo.
Così, mentre i titolari storici vanno in pensione, nessuno è disposto a raccogliere il testimone. E i locali chiudono, uno dopo l’altro. In silenzio.

Chiude lo storico ‘Autogrill’
San Bartolomeo al Mare saluta uno degli ultimi veri baluardi della notte. Non un bar qualunque, ma il locale al civico 176 dell’Aurelia che per 35 anni ha fatto da rifugio a chi rientrava tardi, partiva presto o semplicemente non voleva che la notte finisse.
Non era un autogrill nel senso stretto: niente concessioni autostradali, niente loghi rossi in cima all’edificio. Ma lo spirito era quello. Una piccola sosta, portata avanti per una vita da chi non ha mai fatto i conti con i bilanci di una grande catena, ma ha conosciuto bene le fatiche della notte, il freddo d’inverno, le luci accese fino all’alba. E per decenni ha tenuto in piedi il suo piccolo faro sulla statale.
Chiude il Bar Sport, ribattezzato da tutti il ‘piccolo autogrill sull’Aurelia’. Dietro il bancone, sempre lui: Roberto ‘Bobby’ Pavan, 66 anni, ex calciatore e anima notturna della Riviera. “Sono vicino alla pensione, e le ore piccole non fanno più per me”, ha detto. Il suo addio è un colpo al cuore per il golfo dianese, che ora perde uno degli ultimi punti di riferimento notturni. Ora cala il sipario e Bobby si riprende il sonno. Rimane solo il dubbio: qualcuno lo riaprirà mai? Per ora, no.